Quando si parla di rifiuti, la maggior parte degli imprenditori e professionisti italiani pensa ancora a una scartoffia da delegare.
Nulla di più sbagliato.
Con l’entrata in vigore del RENTRI (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti) e con il DL 116/2025, la gestione scorretta dei rifiuti non è più solo un problema burocratico. È diventata una bomba a orologeria che può esplodere direttamente dentro la tua officina metalmeccanica, il tuo studio medico o il tuo ambulatorio veterinario.
Il deposito temporaneo è l’unico strumento che consente a un produttore di rifiuti di conservare, per un periodo limitato, ciò che produce prima che venga avviato al trattamento o allo smaltimento.
Eppure, se non rispetti tempi e modalità, quel deposito non è più considerato “temporaneo”: diventa a tutti gli effetti una discarica abusiva.
E qui il salto non è solo semantico. È giudiziario.
Secondo l’art. 256 del D.Lgs. 152/2006, come modificato dal DL 116/2025, chi realizza o gestisce una discarica non autorizzata rischia:
da 1 a 5 anni di reclusione per rifiuti non pericolosi;
da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e 6 mesi per rifiuti pericolosi;
da 2 a 6 anni se la discarica comporta pericolo per la salute o per l’ambiente;
fino a 7 anni di carcere se riguarda anche rifiuti pericolosi.
Non solo: è prevista anche la confisca dell’area aziendale usata come deposito illecito, salvo appartenga a persona estranea al reato.
Immagina cosa significhi per un’officina, un centro medico o uno studio dentistico ritrovarsi con l’attività bloccata e i locali sotto sequestro.
Il DL 116/2025 ha introdotto un cambiamento epocale: molte condotte che prima erano semplici contravvenzioni sono oggi delitti penali.
Tradotto:
si rischia l’arresto immediato (anche in flagranza differita grazie ai sistemi di videosorveglianza),
la sospensione della patente di guida fino a 9 mesi se i rifiuti vengono trasportati con veicoli a motore,
la confisca dei mezzi usati.
Anche piccoli studi medici o dentisti che lasciano sacchi di rifiuti sanitari oltre i limiti diventano passibili delle stesse sanzioni previste per un grande impianto industriale.
Nessuna esclusione. Nessuna deroga.
Come se non bastasse, RENTRI renderà ogni movimento di rifiuti tracciato in tempo reale.
Dimentica l’idea di poter “chiudere un occhio” o confidare nell’assenza di controlli: il sistema informatico incrocerà dati e segnalerà automaticamente anomalie.
Un deposito non svuotato entro i termini previsti non sarà più una dimenticanza: diventerà un illecito documentato e immediatamente contestabile.
Per un’officina metalmeccanica, un ambulatorio veterinario o uno studio medico, non rispettare le nuove regole significa:
perdita della licenza operativa,
sanzioni da decine di migliaia di euro,
rischio di reclusione personale per il titolare,
sequestro e confisca dei locali.
E a quel punto non si parla più di “problema ambientale”: si parla della chiusura definitiva della tua attività.
Sei davvero sicuro che i tuoi rifiuti non restino in azienda oltre i limiti di legge, trasformando il tuo deposito temporaneo in una discarica abusiva?
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A presto
Samuele Barrili
Esperto Internazionale Gestione Rifiuti
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